top of page

SU DI ME

Il mio Percorso con la Pedagogia Clinica

logo_pc.png

Il percorso di studi che ho intrapreso mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Scienze della Prima Infanzia e successivamente la specialistica in Scienze Pedagogiche ed Educazione degli Adulti presso l’Università degli Studi di Firenze.

Durante questo periodo mi sono trovata ad affrontare esperienze lavorative in vari e diversi ambiti tra i quali quello relativo al reinserimento socio/lavorativo di persone accolte in Comunità terapeutica per tossico dipendenza e altre con difficoltà psichiche.

 

Fin dalle prime esperienze ciò che mi colpiva di più era un approccio alla persona che teneva conto esclusivamente di alcuni aspetti trascurandone altri, focalizzandosi soprattutto sul problema e limitandosi al deficit e andando ad intervenire prioritariamente utilizzando un metodo standardizzato scarsamente modellato sulle vere e reali peculiarità dell’individuo.

 

Sentivo in me che ciò era qualcosa di lontano da quei principi educativi a cui sempre ho fatto riferimento nei miei studi e negli intenti lavorativi, quello che rilevavo era la propensione di dare indicazioni su ciò che la persona doveva fare per uscire dal problema praticando un “mettere dentro” mentre veniva trascurato tutto il “tirare fuori”, tutta l’attenzione alle risorse personali.

Anche nelle successive esperienze lavorative ritrovavo il riproporsi di questo modello preconfezionato con percorsi già strutturati e assai poco diversificati.

 

Quando ho avuto modo di avvicinarmi alla Pedagogia Clinica, scienza autonoma e distintiva fondata dal Prof. Guido Pesci nel 1974 mi sono riconosciuta in maniera illuminante nei contenuti che venivano proposti dalle parole del Prof. Guido Pesci che mi davano risposte sui principi dell’educazione individuandone la coerenza di un approccio che considera l’individuo nella sua globalità e in ogni età e che lo riconosce come essere unico ed irripetibile; inoltre altra importante ed evidenza valoriale di questa scienza è la metodologia educativa caratterizzata da metodi, tecniche e strumentari specifici tutelati da copyright, marchi e brevetti che ben ci definiscono come professionisti sia dal punto di vista scientifico che professionale (Pesci G; Mani M; Dizionario di Pedagogia Clinica, Edizioni Scientifiche ISFAR, Firenze, 2018).

Grazie a questo ricco patrimonio si possono realizzare interventi diversificati e creativi nel rispetto delle specificità della persona, il Pedagogista Clinico® infatti promuove ed estende le capacità individuali e sociali favorendone il processo di sviluppo grazie alle sue abilità relazionali, sa “stare con l’altro” in uno scambio d’interazione vivace costruito sul rapporto simpatetico che implica il desiderio di alleviare le situazioni difficili e negative che la persona sta provando.

Si tratta di un sentimento e di una disposizione favorevoli guidati dal desiderio di simpatia e orientati a sviluppare una concezione vitalistica del dare all’altro (Pesci G; Mani M; Dizionario di Pedagogia Clinica, Edizioni scientifiche ISFAR, Firenze, 2018).

In questa visione l’individuo può davvero intraprendere un percorso di crescita e di cambiamento poiché questo percorso è unico come lui, modellato sui propri bisogni, sulle proprie potenzialità, abilità e disponibilità, potendo beneficiare dell’opportunità di queste tecniche poliedriche e scientifiche che seguono i suoi contorni e rispettano i confini della disponibilità che lui stesso concede, senza forzature, sostenendolo nel trovare dentro di sé la volontà di fare qualcosa per stare meglio e permettendogli così con autenticità di riconquistare un equilibrio psico-fisico.

 
Ho così intrapreso questa nuova esperienza formativa in Pedagogia Clinica che si è rivelata anch’essa unica.

Durante il percorso ho trovato coerenza tra teoria e pratica anche tra i contenuti/principi e le modalità relazionali degli insegnanti nel rapporto con gli studenti, nel senso che il “sapere” viene trasmesso non solo nei contenuti ma anche attraverso i modi in cui l’insegnante si relaziona.

 

La formazione in Pedagogia Clinica è esperienziale e si realizza attraverso molta pratica, il discente sperimenta su se stesso quelle tecniche che andrà poi a far esperire sull’altro e con l’altro, vivendo già uno scambio energetico con il proprio formatore, con un’attivazione fisica e mentale di esperienza.

Il formatore è sullo stesso piano dello studente pur mantenendo la sua funzione di trasmettere un sapere.

 

Attraverso questa formazione sperimentale e applicativa mi sono ritrovata ad avere acquisito le competenze necessarie per mettermi a disposizione nelle situazioni di aiuto in ogni situazione mettendo in atto concretamente un modus operandi sul quale il Pedagogista Clinico® basa il suo operato con evoluta solidità ed efficacia.

Ho così acquisito una abilità professionale che mi appartiene e mi calza perfettamente senza prescindere dal rigore della Pedagogia Clinica scienza autonoma e distintiva fondata dal Prof. Guido Pesci nel 1974.

Dopo due anni dal conseguimento del titolo, oggi posso manifestare piena soddisfazione nel mio percorso personale portando avanti nel territorio ligure progetti volti al riconoscimento della figura professionale all’interno delle istituzioni e dei servizi socio-sanitari, questa determinazione nasce sicuramente da una provata passione, dedizione e soprattutto da una chiara visione e coerenza nel rispetto della figura professionale di una scienza che mi appartiene e del Pedagogista Clinico®, professionista che sa dare risposte utili al sociale.

logo_pc.png
logo_pc.png
logo_pc.png
logo_pc.png
logo_pc.png
logo_pc.png
bottom of page